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LE IMITAZIONI – foulard

Il mercato delle “imitazioni” ha sicuramente il suo “boom” d’estate dove la spiaggia diviene un grande mercato all’aperto di borse, portafogli e di qualunque accessorio “tarocco”.
Credo si debba “premiare” la creatività e l’estro degli stilisti che ad ogni stagione ci propongono novità su novità. L’originale, diciamocelo, è diverso, sia per materiali che per confezione.
Chanel
Alcune volte, tuttavia, le imitazioni toccano picchi “sublimi” destando qualche tentennamento anche ad esperti e collezionisti (per certi accessori “intramontabili” si è creato un vero e proprio collezionismo, come ad esempio, per i bauli di Louis Vuitton).
Louis Vuitton
I “foulard” sono una accessorio maggiormente “di nicchia”, solitamente non riprodotto ( la stampa e le materie prime sono molto costose).
I più famosi foulard, quelli di Hermès sono, tuttavia, stati imitati.
Ecco alcuni consigli/dettagli che vi aiuteranno a non prendere “fregature” nei mercatini “vintage”:


1. La seta dev’essere “epaisse” (sostanziosa, spessa, corposa)

 



2. L’orlo nei foulard originali è cucito “al contrario”, cioè sul verso del disegno “in positivo” e non è schiacciato ma “rond” (gonfio)





3. Il disegno si deve leggere nitidamente anche sul rovescio

 



4. Se è presente l’etichetta sul foulard, sarà più prezioso.





5. Se trovate la il simbolo del “copyright” nella stampa, non temete, non siete di fronte ad un “falso” ma solo ad un foulard di “ultima generazione”.

I particolari utilizzati per la spiegazione, sono del Foulard “Circus” di Hermès
 
 
 



Ovviamente il “trucco” maggiore è quello di abituare l’occhio e il tatto agli originali: non ci sono delle regole precise, nè tanto meno esiste un manuale… l’esperienza aiuta sempre. 


Esistono altri espedienti… ma ogni cosa a suo tempo.. 🙂




grazie alla mia mamma, collezionista ed enciclopedia vivente del “Monde Hermès”

29 Commenti

  1. interessante questo post, ho sempre paura di prendere fregature nei mercatini, sembra tutto perfetto ma non si sa mai!

  2. Anonymous

    Brava blogger, sempre piu' interessante, informata, precisa. Utilissimo questo post, occhio alle fregature… e complimenti per la materia prima. Che chiccheria!
    Una fan di mezza eta'

  3. La qualità dei tarocchi non è mai molto alta. L'anno scorso a Corfù per pochissimi euro ho preso un portafogli LV. Dopo appena 2 settimane d'uso ha cominciato a sfaldarsi. Non è durato più di 6 mesi.

    Bacio

  4. bo io sinceramente faccio a meno perchè non mi va di sfoggiare roba che sembra costare un sacco di soldi e invece ne costa molti meno solo per far vedere che posso permettermele..ma è una mia idea..certo se trovo un'occasione a un mercatino vintage, ci faccio pure un pensierino 🙂

    scusa la sincerità 🙂

    un bacio

  5. @ LA SA io non amo le imitazioni, mi piace premiare sempre la creatività. Proprio per questo ho scritto questo post per cercare di diffidare sempre da oggetti "non originali". La pensiamo uguale, forse mi sono espressa male!

    @ RISTORATO concordo! ho scritto un post a riguardo proprio all'inizio di questa "avventura" http://nonsidicepiacere.blogspot.com/2011/04/

  6. ottimi consigli!!! odio i falsi perchè secondo me se non ci si può permettere l'originale è meglio dirigersi verso qualcosa di diverso ma almeno originale!!!
    baci

  7. molto interessante! grazie del commento!
    ti seguo, se vuoi seguimi anche tu!

  8. Ciao! Grazie per essere passata dal mio blog e per il tuo carinissimo commento!
    Interessante questo tuo post…dritte utilissime!!!
    Ti seguo…spero farai altrettanto!
    Kiz Marì!

    http://fashionslights.blogspot.com

  9. Anonymous

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  12. …io arrivo ora!
    Bellissimo post e tutto verissimo.
    Il dispiacere lo dà la consapevolezza che oggi, nonostante Como continui a esser bacino privilegiato di questa produzione, la seta non sia più “quella di una volta”. Sembro una vecchia che rimpiange i bei tempi andati a dire così, ma è vero! Le emozioni che suscita un raso degli anni Cinquanta o una bandana degli anni Ottanta non si possono sentire oggi, pur nella perfezione della manodopera e nella qualità delle materie prime.
    Un vero peccato!
    Aggiungerei solo una cosa: non conservateli piegati, arrotolateli nella velina. Li preserverete non solo da stropicci antiestetico ma anche dal consumo proprio dove si piega il tessuto!

  13. marcello

    io commercializzo e colleziono foulard da un trentennio………ci sono foulard falsi fatti bene e altri fatti in maniera grossolana, l importante e saperlo e non prendere fregature. confermo che la seta di una volta e le cuciture non sono come piu come quelle presenti nei foulard attuali a parte hermes che adopera sempre lo stesso twill di seta.

    • Ilaria Valentinuzzi

      Caro Marcello,
      grazie per il commento.
      La tua conferma non fa altro che aumentare il valore di quanto ho scritto.
      Grazie, a presto
      Ilaria

  14. sandra

    buoni consigli, anch’io amo i carre’ e concordo pienamente con quanto detto
    qualcuno sa dirmi a quando risalgono le etichette nere?
    grazie

    • Ilaria Valentinuzzi

      ….le etichette nere sui carrè sono recenti (di solito in tinta con i colori de
      i disegni o soggetti stampati). Bisogna vedere quali. Ce ne sono di vari tipi,a
      seconda dell’articolo sul quale sono cucite e la foggia/disegno che hanno. Solo
      vedendole sono in grado di rispondere.
      Grazie a presto
      Ilaria

  15. Daniela

    Qualcuno sa dirmi se tutti i foulard di Hermes hanno etichetta “Made in france”? Ne ho comprato uno ad un mercatino bellissimo disegno, bella seta etc ma etichetta riporta solo
    100 % seta – soie ma senza provenienza … Grazie!!!!

    • Ilaria Valentinuzzi

      Cara Daniela,
      le etichette cambiano negli anni.
      Se mi mandi una foto della tua ti riesco a dire qualcosa!

      Scrivimi a ilaria@nonsidicepiacere.it

  16. COSTANZA

    Buongiorno. Approfitto della presenza di tutti questi intenditori per chiedere un parere. Ho comprato un carré vintage anni ’70 di Yves Saint Laurent (presunto tale) ad un mercatino considerato “di livello”. Al momento dell’ acquisto (60 euro) la signora me lo ha descritto sottolineandomi il fatto che avesse taglio vivo e complimentandosi perché questo modello particolare sarebbe anche stato pubblicato da alcune riviste. Onestamente il taglio vivo mi era sembrato un po’ strano, ma avendomi lei subito sottolineato la cosa ho pensato fosse una caratteristica del modello. Facendo qualche ricerca su internet invece ho trovato lo stesso modello, in altri colori, ma con bordo cucito. Il mio è certamente un falso?

  17. Robi

    Ciao
    Su katawiki ho comprato un carré del ’67 “Roues de cannons”. All’arrivo noto che non c’é l’etichetta e il venditore mi assicura che è assolutamente originale ma che prima del 70 non avevano l’etichetta e che capita anche per i numeri di serie delle Vuitton. Mi pare parecchio strano. Anche il discorso del rovescio mi renede dubbiosa: sì, il disegno si intravede abbastanza bene ma non come altri che ho originali perché acquistati in negozio. Che ne dici?

    • Ilaria Valentinuzzi

      Ciao Roberta,
      riesci a mandami una foto? (anche se è complicato non visto dal vivo).
      la mia mail è ilaria@nonsidicepiacere.it
      A presto
      ilaria

  18. Ilariaa Maria Flavia Ferrari

    Salve
    Ho appena trovato nell’armadio di mia mamma un foulard, apparentemente di Hermes, ma non so come averne certezza: l’orlo e la consistenza depongono a favore, ma temo non siano sufficienti come indizi; posso chiedere consiglio a qualcuno a Roma?

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