L’estate è arrivata e con lei l’anarchia sartoriale. Va ricordato, a molti, come vestirsi in ufficio in estate secondo il Galateo ma, soprattutto, secondo il buon senso.
L’eleganza non va mai in vacanza anche se si superano i 28°C.
Ecco allora un mini manuale di sopravvivenza sartoriale estiva, per continuare a respirare senza rinunciare alla decenza (e alla reputazione).
SCELTA DEI TESSUTI
Sudiamo tutti. Nessuno escluso. Fa caldo, ma questo non ci autorizza a presentarci in ufficio come se fossimo al mare. I prendisole non servono in ufficio ma questo non significa rinunciare a tessuti freschi come il lino e cotone (che sono, insieme al deodorante, i migliori amici del sudore).
Il sintetico lasciamo all’abbigliamento tecnico – sportivo. Tutto il giorno irritano la pelle e l’olfatto altrui.

UOMO, STILE E UFFICIO
Per non sbagliarsi, ricordiamoci che il buon gusto non è una cosa da prendere a metà. Va sposato totalmente. Quindi i bermuda che sono un pantalone a metà non vanno bene, la camicia a amiche e calzini corte idem.
Non siamo, dopotutto, delle giovani marmotte pronte alla prima uscita Scout.
Per quanto riguarda le scarpe, i sandali sono concessi solo se siete Massimo Decimo Meridio. Sia in ufficio che fuori.

PROFUMO
Vaporizzarsi del profumo è esattamente come scegliere un accessorio giusto: ci caratterizza, da un motivo per essere ricordati. Il tutto va dosato con moderazione. Il profumo none serve, infatti, per evacuare le sale riunioni o coprire lo scarso uso della saponetta.
RIMEDI ANTI – CALDO
Quei pochi centimetri che coprono spalle e scollature non ci faranno percepire più caldo. Anzi. Ci faranno apparire più eleganti . Come detto, la scelta dei tessuti, aiuta certamente di più.
OCCHIALI DA SOLE
Anche se la luce entra dalle finestre, al chiuso, gli occhiali da sole non servono. Tantomeno come cerchietto fermacapelli.
CANOTTIERE
Le canottiere, non vanno portate da sole o troppo in vista sotto la camicia. L’effetto Regionier Ugo Fantozzi è assicurato.
LE SCARPE DA (NON) METTERE IN UFFICIO IN ESTATE
Da amante delle scarpe, non posso che non vedere i divieti in un ufficio su certe scarpe come l’opportunità di avere una scarpiera più ampia e variegata.
La regola aurea è sicuramente quella che gli alluci vanno tenuti ben nascosti. Non vanno esibiti per una questione di igiene in primis e di eleganza.
Le ciabatte in plastica, di qualsiasi foggia e colore meglio sfoggiarle in spiaggia, piscina o negli spogliatoi delle palestre.

In estate si può (e si deve) stare comodi. Ma anche composti, coerenti, consapevoli.
L’abbigliamento estivo da ufficio, secondo il galateo, è tutto un gioco di equilibrio: tra tessuti leggeri e professionalità, tra libertà e rispetto visivo (e olfattivo) per i colleghi.
In fondo, vestirsi bene quando fa caldo… è un superpotere.
