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IO MI FERMO, MA NON MI BLOCCO

Io mi fermo ma non mi blocco.
Così come la mia città che non si ferma,
pur assumendo un ritmo nuovo, lento, fatto solo di priorità
e prudenza.

io mi fermo- non mi blocco- coronavirus
pinterest.com

 

Perché ho imparato che le cose accadono.
Soprattutto quelle brutte.
E per quanto noi possiamo lottare, dimenarci, spendere energie,
accadono. Vanno accettate. Con saggezza e rassegnazione.

io mi fermo- non mi blocco- coronavirus
pinterest.com

 

Poi ci sono gli effetti di queste cose “brutte”.
E sta a noi rialzarci, rimboccarci le maniche e cercare
il lato positivo anche se la situazione richiama tutto fuorché
la positività.

Questi giorni, il Covid 19 o Coronavirus che dir si voglia mi ha
fatto riflettere su questa dicotomia:
le cose che dipendono da noi e quelle che non dipendono da noi.
Il fermarsi o il non fermarsi.

 

io mi fermo- non mi blocco- coronavirus
weheartit.com

 

Oggi più che mai ci vuole misura.
Rispetto per noi stessi ma anche per il prossimo.
E rinunciare a tutto ciò che non serve. Che si può rimandare
perché non è sicuro.

io mi fermo- non mi blocco- coronavirus
Iron Man, 2008

 

Ma non è una punizione.
Anzi.
Bisogna essere grati di star bene e cercare di convivere con un
ritmo di vita che non ci appartiene ma può insegnare:

a goderci la nostra famiglia: nonni, genitori, mariti,
coinquilini e, soprattutto, i figli che per quanto sia faticoso tutto
senza scuole quando ci
ricapita di stare così tanto con loro?

ad assaporare il tempo lento in casa: fatto di (buone letture),
serie tv, film e di riviste accumulate per mancanza
di tempo per la nobilissima attività dello “sfogliare”

a rimetterci in pari con pulizie, mail, progetti,
cambi armadi rinviate a data da destinarsi. Ecco, è arrivata.

Ma la lezione più grande sarà dopo.
Quando ci riapproprieremo delle nostre vite,
quando saremo in grado di apprezzare le piccole cose,
quelle che a cui prima non davamo importanza per mancanza di tempo.

io mi fermo- non mi blocco- coronavirus
Sex and the city 2, 2010

 

Gli abbracci,
gli aperitivi che diventano cene (e N.B. non sono apericena),
i baci lunghi, quelli sulla fronte, quelli per salutare,
uscire quando si vuole,
l’altalena al parco,
il cinema da soli o in compagnia,
il caffè al bar,
il tavolo per due che prima o poi salta fuori in un ristornate gremito,
la palestra…

Quindi fermiamoci e prendiamo appunti.
Qualcosa da imparare l’avremo che non sia il solo lavarsi le mani.

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