I LEGGENDARI: LA NUOVA SAGA NON SOLO PER RAGAZZI

I libri sono magici.
Qualsiasi libro (romanzo, manuale, saggio, fiaba…)
e, ovviamente, qualcuno lo è un po’ di più.
Perché sono come passaggi invisibili che rapiscono
per portarti altrove: in luoghi inventati piuttosto che reali
insegnandoci sempre qualcosa.

leggere- libro- bambini- leggendari- recensione volume tre
pinterest.com

 

Soprattutto nelle storie fantastiche scritte per i ragazzi
(che a mio avviso sono libri utilissimi anche per un pubblico adulto).
E quando poi ti imbarchi in una saga, come quella “I Leggendari” di Angy Pendrake,
non puoi che lasciarti trasportare in una nuova dimensione,
tra realtà e fantasia, grazie all’ambientazione nei nostri giorni
fra New York e Avalon,
la città dove sorge il castello degli Eroi Leggendari.

LA TRAMA
La trama è di quelle avvincenti, in cui l’auto-immedesimazione
è facile perché i protagonisti sono ragazzi/e di tutto il mondo,
che il saggio Myrddin ha ricercato in quanto discendenti
diretti di eroi di leggende che esistono dalla notte dei tempi,
per prepararli ad affrontare l’eterna lotta fra il Bene e il Male.
Questi ragazzi però non hanno ereditato solo poteri, capacità eroiche
ma anche i difetti e i punti di debolezza dei loro antenati.
E’ proprio l’aspetto oscuro dell’eredità che va superato:
non bisogna mai far vincere la paura,anche perché
il mondo ha bisogno di loro…

 

Nel terzo e nuovo capitolo della saga, La Pietra Nera,
i temi del superamento dei propri limiti, dell’amicizia,
vengono enfatizzati ancora una volta attraverso una storia
ricca di emozioni e fantasia che porta a conoscere anche,
in un modo nuovo e divertente, leggende arturiane,
folcloristiche e della mitologia classica.

ETA’ CONSIGLIATA
I libri si rivolgono ad un pubblico prettamente teenager,
ma la profondità dei temi trattati, i valori comunicati,
rendono la saga utile e piacevole anche per un pubblico adulto.
Sì, perché i genitori hanno un “alibi” perfetto per leggere libri
“da ragazzi”: portarsi avanti e capire se andranno bene per i
loro figli. O almeno per me è così (contando che Leone ha tre anni
e il libro è consigliato dai 10 anni ma io ero curiosa di leggerlo…)

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