GIORNO DI QUARANTENA NUMERO – HO – PERSO – IL – CONTO

Mezzanotte.
Giorno di quarantena numero… ho perso il conto.
Come quello, del resto, se sia venerdì o mercoledì.

Per la prima volta, da tempo, sono sola.
Tutti – miracolosamente – dormono.
Io no. Ma non è un dramma, anzi.
Ho un attimo tutto per me. Non per farmi la maschera,
la piega, leggere un libro, ma per scrivere.

 

giorno-quarantena- numero- pensieri
weheartit.com

 

Per riordinare le idee di questo tempo strano.
Lento.
Ma non per questo orribile se tu e le persone a cui vuoi bene,
sono in salute.

Diciamocelo.
Isolati, a casa nostra, con cibo nei frigoriferi,
senza la paura che qualcuno entri in casa a farci male
(se non un piccolo invisibile virus che però entra solo se usciamo,
quindi se stiamo a casa siamo sereni) non è una tortura.

 

giorno-quarantena- numero- pensieri
Sex and the City

 

Ma un’opportunità.
Per fare tutte quelle cose per cui solitamente ci lamentiamo
di non avere il tempo e il modo di fare:
stare con i figli, con il proprio compagno, riordinare la libreria,
fare il cambio dell’armadio non quando siamo obbligati a farlo perché
i golfini di cashmere accozzano con i 40 gradi all’ombra,
mettersi a dieta (sì, perché quando ci ricapita di poter mangiare
sempre a casa senza troppe tentazioni?), scrivere,
rimettersi in pari con mail, scadenze e progetti, ma anche di andare
un po’ più lenti.
Respirare, noi che possiamo farlo.
Ragionare, pensare, progettare e prepararci così al meglio
alla seconda fase – che speriamo arrivi quanto prima-
di questo momento assurdo: la ripresa.

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weheartit.com

 

Perché se non impariamo ora ad apprezzare le piccole cose,
a predisporre basi solide su cui costruire il secondo round,
quello della ripresa economica, sarà tosto.

Anche se potremo uscire.
Correre, viaggiare, abbracciarci.
Ma se saremo felici della
libertà di dimenticarci di aver comprato lo yogurt mentre facevamo la spesa (tanto posso tornarci)
per la semplicità di una pizza e birra con gli amici,
l’altalena al parco,
il sole negli occhi che non è un dispetto ma qualcosa per cui essere grati,
il potersi ascoltare, vedere, toccare,
andare al lavoro,
sorridere a un passante…
supereremo tutto. E qualcosa avremo imparato da tutto ciò.
Che non siano i video tutorial di qualsiasi genere.

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