LO STILE NON VA IN VACANZA (O FORSE SI)

E arrivò luglio con il bene che ti voglio.

Il caldo, il piano ferie e le sere passate
a cercare voli economici maledicendosi,
come ogni anno,
per non aver prenotato a febbraio.
Perché pagare un volo per la Grecia come un intercontinentale non piace a nessuno.

 

 

Con luglio arrivano anche i “grandi misteri dell’Estate”.
Quei grandi punti interrogativi invisibili, ma tuttavia palesi,
che appaiono a fianco delle nostre teste.

 

 

Per gli stivali a ferragosto in città
(chissà che ecosistemi micro climatici nasceranno ai piedi di molte persone),
i tessuti sintetici
(che rendono i viaggi in metro degli incontri ravvicinati del terzo tipo,
e le infradito da spiaggia per le vie del centro
(con piedi neri come il carbone).

 

 

 

Ma non solo.
Le ossessioni per un’abbronzatura atomica che nemmeno Carlo Conti
può ambire a tanto.
Gli occhiali da sole indossati sempre e comunque.
A prescindere che sia giorno o notte. Che il sole ci sia o che piova a catinelle.

 

 

Per non parlare dei misteri alla Super Quark in spiaggia:
dai tacchi alti che sprofondono nella sabbia,
alle persone che si cambiano il costume in spiaggia
(per non fare la fatica di andare in cabina o in bagno
per poi ritrovarsi più stanchi di prima per lo sforzo di
rimanere in equilibrio e non mostrarsi “nudi e crudi” al mondo).

 

 

A chi scambia l’ombrellone per un centro estetico,
a chi vuole attaccarti bottone anche se tu
vuoi dormire – stare solo – leggere in pace.

 

 

Ma come tutte le cose che “a volte ritornano”
ti fanno sorridere.
Perchè è il segno che l’estate è appena iniziata
(con anche tutte le sue cadute di stile)

 

 

 

Cosa ne pensate?