LA MODA AI TEMPI DELLA CRISI

Non siamo certo negli anni ’80, dove la “crisi”
era una parola del vocabolario da utilizzare prevalentemente per le coppie di “C’eravamo tanto amati”.

La guerra dei Roses, 1989



Di questo ce ne siamo accorti tutti.


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Ma per fortuna non siamo lasciati in totale balia di noi stessi in fatto di shopping,
che si sa, è un ottimo palliativo contro il cattivo umore.


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Il ritorno del vintage (e l’apertura degli armadi di mamme/nonne/zie),
l’avvento di Zara, H&M, Mango e Co.
lo “shopping online“,
ci hanno salvato dall’incubo di essere vestite sempre allo stesso modo
e di non provare abbastanza frequentemente la gioia di acquistare qualcosa per noi. 

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Quindi, oggi più che mai, non è più una questione di soldi,  ma di intuito. 


George Harrison

 

L’imperativo è mischiare.


Harlem Shake
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Vintage con “low cost”, 
acquisto mi-sono-svenata-ma-sono-felice con acquisto online 
e viceversa.

Chanel

Armatevi di fantasia e di inviti a “swap party” dove possiamo scambiare nostri capi con quelli di altre fanciulle.

topshop.com

 

Lo “scambio” di vestiti e accessori tra amiche,
non è più un privilegio di quelle fortunate da essere nate con lo stesso numero di piede e la stessa taglia.

Gossip Girl

 

Non dimentichiamoci poi che liberare gli armadi può aiutare: 
sia a non farli implodere come una supernova,
sia a far cambiare il nostro umore e quello di un’altra invita,
e, “dulcis in fundo”, tutto questo risparmiando.
Sex and The City, 2008
Oggi, la “sharing economy” 
(che ha un fascino sicuramente più da Vogue rispetto a un volgarissimo “baratto”) è diventata più che mai una esigenza.

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Perché non sfruttarla? 

24 comments

  1. Lo sharing economy mi sembra un'ottima soluzione…Anche se nel mio caso sono l'unica delle mie amiche ad avere una taglia 0 piatta e riusciamo solo a scambiarci la cannuccia dello spritz! 😉 Che belli i tuoi post, mettono sempre molta allegria. :*

  2. Anche ai miei tempi si "pescava" negli armadi di nonne e zie, ma si aveva timore a dichiararlo. Oggi è un privilegio avere "parenti" con guardaroba sartoriale e lo si esterna con piacere. Che fortuna…
    Una fan di mezza età

  3. Sharing economy è molto chic e non l'avevo ancora sentita 😉 Eppure la pratico da sempre …
    Certo che si possono scambiare maglie, vestiti e cose varie solo se sono amcora in buone condizioni. E le buone condizioni di H&M, Zara etc durano lo spazio di una stagione (o anche meno).
    Buona serata cara*

  4. Bel post! 🙂
    Di questi tempi apprezzo molto la mia dote del saper tener bene i miei vestiti. Sembrano nuovi, ma purtroppo non lo sono. Non mi concedo un lusso da molti… molti… mesi… perchè lo stipendio cala cala, inesorabilmente…
    C'è di bello che guardare non costa. Mi accontento di questo 🙂

  5. Come avrai capito noi siamo piuttosto shopping addicted e condividiamo in pieno quella che hai scritto in particolare come hai chiuso il post…. always well dressed OH YES …

    Lelli, italian fashion family

  6. non ho partecipato a uno swap party ma spesso sul web ho barattato cose mie con altri capi..facendo anche degli ottimi affari!! (borse,scarpe e quant altro 😉 )

    mallory

  7. Sono completamente d'accordo con te…il vintage sara' la nostra salvezza e sono talmente convinta di cio' che mi sono buttata in un'avventura un po' matta ed ho aperto un negozio online!!!! Ecco il link se ti ho incuriosito rockandfrock.tictail.com baci buonaserata

    http://www.rockandfrock.com

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