INTERVISTE E BON TON. I CONSIGLI DI UNA BLOGGER GIORNALISTA. MA PIU’ GIORNALISTA.

Come affrontare questo nuovo spazio di interviste, se non rivolgendosi subito a chi vive di pane e domande?


 

Partiamo dalle basi. 
Dai giornalisti. 
Ma soprattutto, visto che siamo “on line”, da chi non utilizza unicamente la carta stampata. 
 
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Perché la rete è piena di pericoli e di cadute di stile.
Simona Voglino Levy
Giornalista di Musica e Spettacoli.
Scrive per diverse testate tra cui il quotidiano Libero e il magazine ONSTAGE.

Lei si definisce: 
Amante del superfluo, ma non superficiale. Giornalista professionista ed Editrice pura. O quasi”.
Sicuramente è editrice di un blog e di una pagina Facebook.
 
E scusate se è poco per tenere a bada  vip e artisti di cui tutti vogliono scoprire altarini e segreti.

 

# A volte il silenzio è più elegante di uno strafalcione? Omettere frasi a sproposito è deontologicamente corretto?
Dipende da cosa intendiamo per deontologicamente corretto, ormai…
# Italiano, questo sconosciuto: riportare fedelmente l’uso bizzarro della lingua italiana o prendersi qualche “licenza poetica”?
Dipende se l’intervistato ti sta più o meno simpatico. Nel caso del più: licenza poetica per farlo sembrare un genio!
# Il blocco dello scrittore: leggenda metropolitana ?
Inteso come bloc-notes o come blocco creativo?
# Le dive: come contenerle
Assecondandole, senza far capire che lo stai facendo.
# L’errore più comune di un intervistato
Lo sbrodolamento. Altrimenti noto come “diarrea verbale” (che non è bon ton, lo so, ma fammela passare)
# La domanda da non fare (se esiste)
Quella morbosa sui fatti provati. Non importa se belli o brutti.
# Come ottenere un’intervista in modo elegante

Basta avere una testata importante alle spalle, insistenza e un po’ la faccia di “tolla”, che come i più avranno notato ai giornalisti non manca. Mai.

 

Ed ora le curiosità per “Non si dice piacere”: 

# La mia icona di stile
Audrey Hepburn
# La mia suoneria del cellulare
La vibrazione. 
Sennò il ring-ring del vecchio telefono che hanno tutti sull’Iphone. 
E’ romantica e inquietante al tempo stesso.
# Un errore
Pensare che le persone siano buone. E ostinarsi a bere il Montenegro.
# Il mio sempre
Sto per sposarmi… 

 

# Il mio mai
Le unghie lunghe, un po’ quadrate con french e applique. 

# Un gesto di bon ton purtroppo poco diffuso
E’ l’uomo il primo a entrare in un luogo pubblico. 
Il che vale anche per il ristorante.
Non il contrario. 

# Lo scivolone di stile per eccellenza
La mano molle. 
E il calzino bianco. 
Se di spugna: illegale. 

Cosa ne pensate? 

Avete altre domande da porle?

 

 

Le foto sono tratte dall’Album di Famiglia 2.0 di Simona Voglino Levy: Facebook 

36 comments

  1. Domanda: 3 oggetti che porterebbe con se' su di un isola deserta e perché

    Scivolone di stile uso scorretto dei congiuntivi troppi errori si sentono troppo spesso

    xo Lelli Family

  2. How to configure joomla that can retrieve the data from mysql?
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  3. Simpatica ed originale questa intervista.
    Credo anche io che una delle domande peggiori da fare sia quella morbosa, che quasi tutti rivolgono, sui fatti privati.
    Assecondare le dive? Secondo me è geniale, soprattutto se davanti ne hai una piena di se.
    Alla fine credo che anche i giornalisti abbiano un loro galateo professionale 🙂

    http://leclatdelamode.blogspot.com

  4. Veramente piacevole questa intervista… la diarrea verbale è davvero micidiale un po' come quando ti capita quello che… si cita continuamente addosso. Un salutone, Fabio

  5. Davvero l'uomo deve sempre entrare prima? Io sapevo che entrava per primo se si tratta di un luogo pubblico in cui si entra per la prima volta e dopo se il luogo e' conosciuto. Sbagliato?

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