DI GONNE E DI TULLE

“A volte ritornano”.
E non mi riferisco, questa volta,
ai cicli e ricicli della moda.

 

 

 

Ma a cose che riappaiono come per magia nel nostro armadio.
Ma con una veste nuova.

 

 

Sì perchè dopo il ritorno dei body,
non potevamo fare a meno dei “tutù”.
Sherlock Holmes avrebbe detto
“elementare Watson”.
E’ una conseguenza quasi logica,
quasi scontata,
quasi matematica.

 

 

Avremmo mai potuto lasciare nuvole di tessuto vaporoso
solo alle ballerine o alle spose con manie principesche?

 

 

Sì perché il tulle,
dopo che la Regina Vittoria nel 1840
lo usò per le sue nozze,
è oramai un tessuto sdoganato
(anche se non semplicissimo da indossare).

 

 

Per non parlare del fatto che
Dior, che le donne le aveva capite,
fu il secondo a reinventarlo,
questa volta nel quotidiano.
Vi ricordate per caso
Grace Kelly in “la finestra sul cortile”?

 

 

E infine arrivò Patricia Field,
la costumista di Sex and The City,
a stimolarci nel giocare con la moda.
Mischiare. Abbinare senza coordinare i capi.

 

 

Ma il buon senso e il buon gusto
ci devono portare alla consapevolezza
che non tutte possiamo
indossare il tulle.
Non tutte siamo Carrie.
Non tutte siamo le protagoniste di una serie tv.

 

Perchè, se non ce lo possiamo permettere,
forse è meglio associare la nostra immagine con il tutù
solo ad un ricordo di infanzia, quando abbiamo approcciato
con più o meno successo la danza classica.

 

 

Perchè, il più delle volte,
il romantico tulle può donarci
l’aspetto di uno degli Ippopotami di Fantasia.

 

 

Sta a voi, quindi, l’autocritica.
E il rassegnarvi che se proprio
vi volete ricoprire di tessuti vaporosi,
non potete rinunciare ad un tacco vertiginoso.

Voi quest’inverno punterete sulla gonna in tulle?